Asta 25 / Libri & Grafica

lun 2 LUGLIO -  mer 4 LUGLIO 2018
Lotto 242

Uno dei più importanti trattati di politica del medioevo

Marsilio da Padova

[ Rhenanus Beatus ]

Opus insigne cui titulum fecit autor Defensorem pacis, quod quaestionem illam iam olim controversam, de potestate papae et imperatoris excussissime tractet...

[Basel]: [Valentin Curio], 1522.

In-folio (mm 309x204). Carte [200]. Frontespizio figurato con bellissima xilografia raffigurante Ludovico IV e la sua corte con una veduta di Roma sullo sfondo, e a carta A2r una bella cornice architettonica popolata di putti. Esemplare lievemente brunito, con fioriture sparse e con una piccola gora d'acqua nell'angolo inferiore esterno delle carte, qualche altra trascurabile menda ma nel complesso in più che buono stato. Sontuosa legatura muta moderna in marocchino nocciola a grana fine, con piatti inquadrati da un singolo filetto dorato e al centro grande placca di gusto arabeggiante impressa in oro; dorso a 3 nervi con piccoli ferri floreali impressi sempre in oro. Alcune glosse e sottolineature di antica mano al testo.



Splendida ricercata edizione originale del Defensor pacis, opera principale di Marsilio Mainardini da Padova e capolavoro del pensiero politico medievale, finito di comporre a Parigi nel 1324 ma stampato per la prima volta solo a Basilea nel 1522 per le cure di Beato Renano. Punto culminante dell'averroismo filosofico e della tradizione ghibellina, il Defensor pacis sostiene il principio della separazione dei poteri spirituale e temporale contro le aspirazioni papali al dominio temporale, negando ogni potere coercitivo alla Chiesa e opponendosi finanche alla gerarchia al suo interno, in nome della sostanziale eguaglianza di tutti i sacerdoti. Sebbene Marsilio e la sua opera venissero accusati di eresia nel 1327 da Giovanni XXII e scomunicati, questo testo «grazie anche ad una versione volgarizzata del 1363, ebbe immensa diffusione ed esercitò una grande influenza nei dibattiti conciliaristi del Quattrocento. L'opera, che per ovvi motivi non poteva essere stampata in Italia, fu riscoperta e data alle stampa con intenti propagandistici in ambiente protestante proprio all'indomani dell’affissione delle tesi luterane» (I classici che hanno fatto l'Italia 58). Il grande legno che adorna il frontespizio raffigura Ludovico IV il Bavaro attorniato dalla sua corte, presso il quale Marsilio si era rifugiato per sfuggire alla persecuzione papale. Adams M-675.

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