Asta 29 / Grafica & Libri

mar 1 DICEMBRE -  gio 3 DICEMBRE 2020
 Melani Atto : Procura generale di Atto Melani, con firma autografa, nei confronti dei fratelli Filippo e Giacinto.  - Asta Grafica & Libri - Libreria Antiquaria Gonnelli - Casa d'Aste - Gonnelli Casa d'Aste
Lotto 708

Il celebre cantante castrato, spia per la corte di Luigi XIV

Melani Atto

Procura generale di Atto Melani, con firma autografa, nei confronti dei fratelli Filippo e Giacinto.

Datata 1689, Parigi

Manoscritto a inchiostro nero. 1 carta scritta al recto. La procura è redatta da un Consigliere del Re della 'Generalité de Paris', con firma autografa 'Abbé Melani', su carta con filigrana. La carta è intestata con timbro a inchiostro della Generalité de Paris (sovrapposto su timbro a secco). Documento su 'carta bollata' dell’epoca del valore di otto denari: 'Petit Papier Huit Deniers Le Feuillet'. Sigillo in carta incollato al margine inferiore sinistro. Dimensioni: 260x190 mm.



Melani (1626-1714), pistoiese di nascita, fu uno dei più celebri castrati del suo tempo. Entrò in contatto con la corte fiorentina e con quella romana. Nel 1641 cantò alla prima veneziana de La finta pazza di Sacrati. Su richiesta di Mazzarino, che stava cercando nuove voci per la corte francese, si trasferì a Parigi. Qui venne introdotto nell’ambiente dello spionaggio. Oltre a tenere fitti epistolari con alcuni dei più potenti personaggi di quel tempo, Melani sfruttava i propri concerti presso le corti d’Europa per consegnare messaggi e carpire segreti. L’abbazia di Beaubec in Normandia, citata nel nostro documento, fu ricevuta come ricompensa per una missione diplomatica. Negli ultimi anni sono stati pubblicati alcuni romanzi di grande successo di pubblico, che hanno visto protagonista Melani e gli intrighi di corte. Importante documento che fa luce su alcuni aspetti biografici di Melani. Atto Melani, abate de 'L’abbaye de Notre Dame de Be[a]ubec', residente a Parigi in 'rue des Fossés Montmartre, par[oisse] St. Eustache' conferisce una procura generale e speciale ai 'Messieurs Philippe et Jacinte Melani, ses frères', congiuntamente e separatamente, 'en son nom'. In particolare, la procura autorizza i fratelli a trovare e bloccare, a garanzia di una somma di denaro, 'dans la ville de Florence et dans toutes les autres villes de Paris', i beni riconducibili ai fratelli 'Romul et Julles Valenti [Valentè], banquiers dans cette ville [Firenze]'. Seguono altre disposizioni per i fratelli e la firma autografa dell’abate Milani. La parte finale del documento è la certificazione dell’atto da parte del funzionario preposto 'de la ville de Paris', con varie firme e sigillo.

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