Asta 26 / Libri & Grafica

lun 4 FEBBRAIO -  mer 6 FEBBRAIO 2019
Lotto 847

Tritemio, l'Abate Nero, e l'arte della scrittura occulta

Manoscritto relativo alla steganografia.

Non datato, ma fine XVI-inizio XVII secolo.

Manoscritto in-4° piccolo (mm 140x100) a inchiostro marrone scuro. Carte 113. Correzioni e cancellature. Testi in latino e caldaico. Legatura in pergamena antica con lacci recuperata da atto notarile.



Al foglio di guardia sono indicati da due differenti mani i seguenti titoli: «Ars […] Vineta Omnibus que penitus incognita» - «Ex Triythemiana Scola […]» - «Steganographia di Tritemio». Il documento contiene, almeno in parte, la trascrizione del testo di Johannes Trithemius Steganographia: hoc est, ars per occultam scripturam […]. Il testo tratta dell’invocazione degli spiriti nelle varie ore propizie del giorno, insieme a tabelle numeriche. Ciascuna invocazione di Tritemio inizia con il nome dello spirito da invocare e segue con parole all’apparenza astratte che in realtà nascondono un messaggio mirato alla realizzazione della stessa invocazione. Incipit del nostro manoscritto: «Ora prima die / Samuel supremus Imperator prime ore diei […]». Tritemio (Johannes Heidenberg), abate benedettino di Spannheim e grande occultista, visse a cavallo del XV e XVI secolo. La sua figura, tra misticismo e magia, lo rende uno dei personaggi più misteriosi della storia. «Dotto che sapeva di ebraico e di caldaico, di lingue orientali come il tartaro, in contatto con teologi, cabalisti, alchimisti, certamente con il grande Cornelio Agrippa di Nettesheim e forse con Paracelso. Tritemio maschera le sue rivelazioni sulle scritture segrete con fumisterie negromantiche, inviando messaggi cifrati […] e poi il destinatario dovrà evocare angeli […] i quali lo aiuteranno a comprendere il messaggio vero […]. Il libro [Steganographia] costituisce uno dei primi esempi di serio lavoro crittografico […]» (da Umberto Eco, Il pendolo di Focault).

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