Asta 13 / Manoscritti, Incunaboli, Autografi e Libri a stampa

ven 25 OTTOBRE -  sab 26 OTTOBRE 2013
Lotto 635

Copia firmata da Montale, Andreotti, Carena, Magnelli, Chiappelli, Innocenti e Vagnetti

Montale Eugenio

[ Libero Andreotti (Pescia, 1875 - Firenze, 1933), Felice Carena (Cumiana, 1879 - Venezia, 1966), Giovanni Colacicchi (Anagni, 1900 - Firenze, 1992), Alberto Magnelli (Firenze, 1888 - Meudon, 1971), Guido Peyron (Firenze, 1898 - 1960), Gianni Vagnetti (Firenze, 1897 - 1956) ]

La casa dei doganieri e altri versi.

Firenze: Vallecchi editore, 1932.

In-4° (mm 252x173). Pagine 30, [2] con 5 illustrazioni in bianco e nero nel testo a piena pagina. Esemplare n. XXIV su una tiratura a 150 copie, uno dei 25 numerati con numeri romani. Brossura editoriale illustrata con un'incisione di Peyron e con titoli in inchiostro rosso e nero. Esemplare firmato e datato da Montale al foglio di guardia e, a seguire, dagli Autori dei disegni.



Prima ricercata edizione dell'opera più rara di Eugenio Montale, particolarmente pregiata per il fatto di recare le firme del Poeta e di tutti coloro che contribuirono alla pubblicazione: il volume è infatti impreziosito da 5 illustrazioni più una nella brossura, realizzate proprio dagli artisti della Tavolata dell'Antico Fattore, Libero Andreotti, Felice Carena, Giovanni Caetani Colacicchi, Alberto Magnelli, Guido Peyron e Gianni Vagnetti. La trattoria fiorentina l'Antico Fattore fu 'scoperta' per caso nel 1929 da Andreotti, Carena e Magnelli, che la elessero a ritrovo settimanale di un sempre più ampio gruppo di artisti tanto che le riunioni del mercoledì della Tavolata (di pittori, scultori, poeti, letterati...) divennero una delle più intense esperienze artistico-letterarie dell'epoca: «circostanze imponderabili, casualità fortuite, coincidenze magàte, destini geniali, tutte insieme queste cose determinano, a volte, la nascita di eventi culturali irripetibili» (Gatta Massimo, Firenze 1929. L’antica tertulia dell'Antico Fattore tra arte, poesia, cibo e musica). Questo fervido clima culturale portò nel 1931 anche alla nascita di un concorso di poesia, il Premio Antico Fattore, «la cui giuria, è questa la particolarità, sarebbe stata composta non da addetti ai lavori (critici, letterati, professori) ma da artisti dello scalpello e dei pennelli». Il primo premio della prima edizione del concorso fu assegnato proprio alla poesia La casa dei Doganieri di Montale, preferita a Vento a Tindari di Quasimodo; l'opera venne quindi pubblicata dall'editore Vallecchi in una placchetta fuori commercio, divenuta come anche le successive (vedi lotti 651 e 700) una vera rarità bibliografica.

Base d'asta
EUR 4.000,00
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