Cofanetto portagioie in legno dorato, decorato a pastiglia con episodi tratti principalmente dalla storia romana sui quattro lati della fascia mediana. Coperchio a vassoio incernierato, con cornice aggettante e presa a rosetta. Serratura a chiave. Nella fascia sopra la base cani da caccia rincorrono animali tra i quali si distinguono orsi, leoni e cervi. Piedi a bulbo schiacciato. Interno rivestito in seta rossa. cm 22,8x15,5x16 h. La maggior parte della produzione di oggetti similari si concentra nell'area del Nord-Est d'Italia (Ferrara, Mantova e il Veneto), tra la fine del XV e la metà circa del XVI secolo. Concepite allo scopo di custodire gioielli e oggetti di affezione, queste cassettine venivano decorate secondo un repertorio iconografico ispirato ai modelli classici, alla mitologia e alla storia dell'antica Roma, con episodi spesso tratti da Ab urbe condita di Tito Livio e dalle Metamorfosi di Ovidio. Il nostro esemplare sul lato frontale con la chiusura presenta l'episodio del Giudizio di Salomone, sul lato lungo corrispondente sul retro il supplizio di Attilio Regolo, su uno dei lati corti l'episodio con Muzio Scevola e sull'altro una figura in trono sotto il cartiglio S.P.Q.R. Gli episodi illustrati ricorrono con stretta similitudine nella produzione contemporanea di tali oggetti, ad esempio la scena con Muzio Scevola la si ritrova in un esemplare del Kunstgewerbe Museum di Berlino (inv. K2817B); quella con Attilio Regolo si ripete nell'esemplare al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. 1565-1855), in un cofanetto del Museo Nazionale di Palazzo Venezia (inv. 1040), in un altro del Castello Sforzesco di Milano (inv. 90), e in altro ancora a Palazzo Barberini a Roma (inv. 2118). Bellissima la decorazione del coperchio che, entro una cornice a rilievo a frutta e palmette, presenta arpie e ippocampi e piccoli draghi. Sulla presa del coperchio quattro ghirlande con frutta con all'interno teste di cherubino.
Presenza di alcuni distacchi.