Asta 59 - I / Arte Antica, Moderna e Contemporanea [parte I]

mar 20 MAGGIO 2025
Lotto 148

Antonio Nasini (Castel Del Piano, 1643 - Torrenieri, 1715)

San Galgano.

1690 ca.

Olio su tela. cm 53,5x67,2. Provenienza: collezione privata. L'assegnazione del dipinto alla mano di Antonio Nasini si deve al professor Marco Ciampolini. Il dipinto, fino a oggi inedito, raffigura la conversione di uno dei santi più iconici del territorio senese. Galgano Guidotti nacque fra il 1148 e il 1152 nel piccolo castello di Chiusdino, nella provincia di Siena da una famiglia che apparteneva alla piccola nobiltà locale legata al vescovo di Volterra. Secondo la tradizione agiografica, Galgano fu un figlio a lungo desiderato e destinato, a intraprendere la carriera delle armi. La sua gioventù fu disordinata e dissoluta, fino a quando alla vigilia di Natale del 1180, recandosi al vicino castello di Civitella, gli sarebbe apparso l'arcangelo Michele che, prese le redini del cavallo, lo avrebbe condotto sul Monte Siepi, ad alcuni chilometri da Chiusdino. Qui, Galgano, non riuscendo a tagliare del legname con la spada per fare una croce, toltosi la spada dal fianco la infisse nel terreno: in terram pro crucem spatam fixit, quindi trasformò il proprio mantello in saio e come tale lo indossò. Iniziava così la sua vita da eremita, lottando e sconfiggendo con la sua fermezza il demonio, cibandosi di erbe selvatiche e dormendo sulla nuda terra, ricevendo pellegrini che andavano da lui per chiedere preghiere e miracoli. Fra l'agosto e il novembre 1185, su sollecitazione del vescovo di Volterra, Ildebrando Pannocchieschi, un'apposita commissione pontificia esaminò gli atti del santo e decretò la canonizzazione. In tale circostanza, il vescovo di Volterra, consacrò la chiesa di Monte Siepi. Il dipinto raffigura il momento della conversione con il santo sceso da cavallo e inginocchiatosi davanti alla spada confitta nel suolo in veste di croce. Per il tempo di esecuzione possono essere ipotizzati gli anni seguenti il ritorno a Siena dopo il triennio trascorso a Venezia, 1686-1689, e la breve sosta a Fontanellato. Nel 1690 lo troviamo stabilmente a Siena, dove conclude la sua attività artistica realizzando le decorazioni per la chiesa di San Donato (1690-1693), la tela con Enea Silvio Caprara-Piccolomini alla battaglia di Uscopia per l'antisala del Capitano al palazzo Pubblico (1690), e vari interventi in altre chiese cittadine e nei territori di Buonconvento, Montalcino e Asciano.



In antica cornice di legno laccata. Con la cornice: cm 70x84.

Base d'asta
EUR 3.800,00
invenduto