Asta 39 / Fotografie storiche

gio 1 DICEMBRE 2022
 Wilhelm (von) Gloeden  (Wismar, 1856 - Taormina, 1931) : Ritratto di bambina.  - Asta Fotografie storiche - Libreria Antiquaria Gonnelli - Casa d'Aste - Gonnelli Casa d'Aste
Lotto 181

Wilhelm (von) Gloeden (Wismar, 1856 - Taormina, 1931)

Ritratto di bambina.

[1900-1902].

Carta salata, mm. 228x168, con ritocchi originali ad acquarello. Sul verso, a matita blu, sigla "B C" e numero "1794". Stampa in buono stato. In passe-partout con coperta in cartone acid-free.



Uno studio di ritratto di una giovane contadina, probabilmente di Taormina, dove l'artista, proveniente dalla piccola nobiltà tedesca e giunto in Italia per motivi di salute, si stabilì nel 1878, divenendo con il suo lavoro una delle celebrità locali (era noto come il "barone di Taormina"). Qui scelse la maggior parte dei modelli per le sue composizioni, soprattutto adolescenti, che venivano ripresi in pose classiche, nudi, o panneggiati all'antica, a volte in atteggiamenti ambiguamente omoerotici, che attirarono l'interesse di molte personalità del mondo culturale dell'epoca, ma che causarono in seguito, al suo assistente ed erede Pancrazio Bucini, detto il Moro, un processo per commercio di materiale pornografico. Anche in questo volto, del resto, si evince l'interesse principale del fotografo per quei modelli nell'età di transizione, tra il bambino e l'adolescente, in cui meglio si coglie quella grazia efebica che meglio evocava suggestioni mitiche e arcadiche. La costruzione delle scene e l’utilizzo anche di tecniche di stampa come la carta salata o la fotoincisione - procedimenti ottocenteschi ripresi da vari fotografi attivi a cavallo tra Otto e Novecento in chiave "pittorica" - sottolineano, come in questo caso, lo spiccato temperamento artistico di Von Gloeden e le sue inclinazioni verso il simbolismo e le correnti spiritualiste che caratterizzavano il mondo letterario e pittorico della sua epoca. Ma ancora di più, l'artisticità delle sue fotografie è affidata alla scelta del soggetto, all'inquadratura, alla modulazione delle luci e a un ritorno alla purezza della natura, alla semplicità delle pose e alla atemporalità metafisica delle sue scene. La fotografia è nota anche attraverso un esemplare della collezione Malambrì (in Falzone del Barbarò et al. 1980, p. 41) ed è databile al 1900-1902 per un altro ritratto della stessa bambina, che reca sul verso la data del copyright (febbraio 1902), in Zannier 2008, p. 66.

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