Asta 14 / Stampe e Disegni

gio 12 DICEMBRE 2013
Lotto 379

Luigi Sabatelli (Firenze, 1772 - Milano, 1850) [e altri]

Album di disegni.

XVIII-XIX secolo.

Album di formato oblungo mm. 220x360, rilegato in m. pelle ottocentesca contenente n. 42 disegni di autori diversi della fine del sec. XVIII e della prima metà del sec. XIX, di dimensioni varie, eseguiti a penna, matita e pastello. L'album apparteneva a Leopoldo Arcangeli, scultore e pittore granducale, probabile esecutore della Madonna Ilvania fusa in ghisa e posta in una cappella della chiesa di San Leopoldo a Follonica. Tra i disegni contenuti spiccano 6 interessantissimi disegni ascrivibili alla mano di Luigi Sabatelli: La punizione dei giganti, penna e matita nere su carta avana mm. 270x200; Giochi di putti, penna e inchiostro su carta vergellata grave mm. 185x265; Studio di due teste, penna e inchiostro su carta vergellata leggera mm. 210x210; Battaglia di due cavalieri, penna e inchiostro su carta vergellata grave mm. 215x340. Al verso due studi di figure femminili; Studio di angelo per l'acquaforte Et vidi alium angelum fortem... dalla serie dell'Apocalisse, penna e inchiostro su un lato di carta vergellata leggera ripiegata mm. 315x220 (estesa 315x440). Si tratta di un eccezionale disegno rifinito, in linea con I quattro seniori dell'Apocalisse al Poldi Pezzoli di Milano o a I quattro cavalieri dell'Apocalisse (vendita Asta Christie's 2005), e non di un semplice schizzo come ad esempio La visione di San Giovanni a GDSU; Il conte Ugolino, penna e inchiostro su carta vergellata mm. 200x285. Foglio velocemente gettato, probabile studio preliminare di un soggetto ripetuto dall'artista in vari disegni più elaborati e in un'incisione di Pensieri diversi, Roma 1795. Altri due disegni riconducono alla bottega dei Sabatelli: Studio dalla figura del profeta Daniele (dall'acquaforte di L. Sabatelli La visione di Daniele), penna e inchiostro acquerellato mm. 330x220; Testa di uomo barbuto di profilo penna e inchiostro mm. 325x220. In basso dedica: "Da un tocco in penna di Francesco Sabatelli. Numa all'amico scultore Lepoldo Arcangeli. 1839". Rilevanti nell'album alcuni disegni di Giuseppe Bezzuoli (uno firmato e gli altri verosimilmente attribuibili) che di Sabatelli fu allievo: Un vecchio stregone legge la mano a una coppia di amanti, penna e inchiostro, segni a matita mm. 220x340. Iscritto in basso "Giuseppe Bezzuoli fece, e non finì"; Nudi di donna e di bambina che legge (Studio per L'educazione di Marià), matita lumeggiata su carta avana brunita mm. 355x210. Sul bordo inferiore ripiegato alcune righe di scrittura di Carlo della Porta indirizzate con ironia a Leopoldo Arcangeli: " La bimba con sua vista sta meditando il numero dei tordi e delle acciughe che stan in quella lista. Questi duranti in paga a Carlo della Porta dal Sor Leopoldo Arcangeli per dei disegni datigli empendone una scorta". Si deduce che il della Porta cedesse ad Arcangeli numerosi disegni importanti per pochi denari. Carlo Andrea della Porta (Gubbio 1809-1890) frequentò l'Accademia di Firenze come allievo del corso di pittura tenuto da Pietro Benvenuti e di disegno da Giuseppe Bezzuoli. Si dedicò alla pittura di paesaggio, alla ritrattistica e alla riproduzione dei dipinti antichi conservati nei musei fiorentini. Cfr. A. P. Torresi, Neo-medicei. Pittori, restauratori e copisti dell'Ottocento in Toscana, Ferrara 1996, pp. 98-99. - Ritratto di giovane a mezzo busto, matita nera mm. 270x210. Il disegno ha la freschezza e lo spirito tipici della ritrattististica bezzuoliana; Studio di braccio, matita lumeggiata su carta avana bruna mm. 290x220. In basso a destra altra lunga scritta di Carlo della Porta: "Pictoribus atque poetis quid libet [...] Questo vecchietto brano diedi per un magnifico eccelso e magistrale emblema gentilizio da non aver l'eguale. Non son delle piccine ma grandi e sopraffine appunto come pubblicano le donne maritate a lor mariti cui fan le teste alate. Se poi veder vi piace modello che le imiti, venite nel mio studio l'emblema sta da me. Carlo della Porta". Anche in questo caso si intuisce uno scambio di beni con l'Arcangeli, forse in questo caso per lui più vantaggioso del precedente. Dal notarsi infine un disegno che riconduce piuttosto all'ambito di Felice Giani e all'Accademia dei Pensieri che lo stesso Giani aveva inventato a Roma tra il 1778 e il 1779 e alle cui riunioni parteciparono i futuri protagonisti della pittura neoclassica italiana: Allegoria del Tempo, penna inchiostro nero e bruno mm. 260x180. Incollato su carta celestrina. Completano questo curioso e intrigante album disegni vari di figura, ritratti e paesaggi. Si unisce un disegno di paesaggio, matita nera lumeggiature a biacca mm. 235x300, firmato "L. Arcangeli".



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Base d'asta
EUR 10.000,00
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