Asta 11 - II / Stampe e Disegni

sab 17 NOVEMBRE 2012
 Ludovico Carracci  (Bologna, 1555 - 1619) [da] : La circoncisione.  - Asta Stampe e Disegni - Libreria Antiquaria Gonnelli - Casa d'Aste - Gonnelli Casa d'Aste
Lotto 817

Un'importante testimonianza storica di un dipinto perduto

Ludovico Carracci (Bologna, 1555 - 1619) [da]

La circoncisione.

Penna, inchiostro bruno e acquarello grigio su carta vergellata con filigrana "Giglio entro scudo con lettere LV" (Heawood, 1844.I). mm 245x232. In basso a sinistra timbro di collezione Claudio Argentieri (Lugt, 486b). Iscrizioni a penna sul verso: in alto a sinistra entro riquadro «Lodovico Carracci inventò», sotto «D'Alessando Maggiori e da lui / comprato in Ferrara nel 1793»; in alto a destra «Piedi Oncie / !0 = 5 d'altezza / 10 = 1 di larghezza».



Il disegno, forse di scuola emiliana della seconda metà del XVIII secolo, costituisce un importante documento storico in quanto tratto dal vero dal dipinto su tela La Circoncisione eseguito da Ludovico Carracci, originariamente nell'oratorio della Scala o Immacolata Concezione a Ferrara, venduto nel 1772-73 al tempo delle soppressioni a “Milord Giov. Udney” (secondo quanto riportato da Canonici, 1818) e in seguito scomparso. L'opera del maestro bolognese era conosciuta solo attraverso un'acquaforte in controparte di Giovanni David incisa nel 1776, finora considerata l'unica testimonianza esistente del quadro perduto, a parte un disegno di Ludovico relativo ad un irrilevante particolare (uno studio di gamba nel verso del disegno in oggetto) riconosciuto per l'opera in questione da Alessandro Brogi (2001, p. 283). Nella Descrizione delle pitture e sculture della città di Ferrara di Carlo Brisighella (XVIII sec., prima edizione a stampa a cura di M. A. Novelli, Ferrara 1991) il dipinto era così descritto: «Ludovico Carracci bolognese impreziosì co' suoi rari colori la tela seguente, formandovi sopra Gesù circonciso dal sacerdote e sostenuto da San Giuseppe, vedendosi la Vergine Madre in disparte come addolorata pel patimento del suo Figliuolo, et altre. Proviene dalla collezione Casati ma non è indicata alcuna cifra». Il disegno, come si rileva dalla scritta al verso, fu acquistato a Ferrara dal noto collezionista Alessandro Maggiori nel 1793. Con molta probabilità passò nella collezione del giornalista Pier Luigi Breschi (che acquisì molti fogli della collezione Maggiori) e da questa alla collezione dell'editore e antiquario Claudio Argentieri (della quale reca il timbro). Sul dipinto di Carracci si veda: Brogi Alessandro, Ludovico Carracci, Ozzano Emilia 2001, pp. 281-283, fig. 339.

Base d'asta
EUR 900,00
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