Vetro soffiato e lavorato a mano, smalto azzurro, bianco e rosso, oro. cm 16,5 h, Ø base cm 12,5, Ø apertura cm 26. Parte superiore o collo di lampada da moschea la cui parte inferiore, qui mancante, consisteva in un corpo a forma di globo. Per due secoli e mezzo i sovrani mamelucchi regnarono su un territorio che si estendeva a sud dalla Siria alla Nubia, e a est dalla Libia alla penisola arabica. L'enorme ricchezza derivante dal commercio del sultanato si rifletteva nel patrocinio di edifici religiosi e civili, in particolare moschee e madrase, i cui ampi spazi richiedevano un'illuminazione adeguata, il che portò alla produzione di un numero relativamente elevato di lampade sospese in Egitto e Siria. Le iscrizioni della parte alta sono solitamente tratte dal Corano: "Allah è la luce dei cieli e della terra. La sua luce è come una nicchia in cui c'è una lampada, la lampada è in un cristallo, il cristallo è come una stella splendente". Questa citazione si riscontra attorno al collo delle lampade ed è tratta dalla Sura al-Nur (La Luce), parte del versetto 35, e sottolinea l'aspetto sensoriale e luminoso del testo coranico sovente utilizzato per la decorazione delle luminarie da moschea.
Presenza di restauri e reintegri.