Asta 46 - I / Autografi e manoscritti, Futurismo, libri del Novecento e libri d'artista [Parte I]

mar 3 OTTOBRE 2023
5 nomine pergamenacee a rettori di giustizia, ufficiali, cancellieri nel periodo di Ferdinando II e Cosimo III.  - Asta Autografi e manoscritti, Futurismo, libri del Novecento e libri d'artista [Parte I] - Libreria Antiquaria Gonnelli - Casa d'Aste - Gonnelli Casa d'Aste
Lotto 57

I Rettori e altre cariche di giustizia. Le Tratte e le Stinche a Firenze nella seconda metà del XVII secolo

5 nomine pergamenacee a rettori di giustizia, ufficiali, cancellieri nel periodo di Ferdinando II e Cosimo III.

Datati 1668-1681.

Raccolta di 5 documenti pergamenacei a stampa, in latino e italiano, con parti compilate a mano. In testa ai documenti, lo stemma dei Medici. Ottime condizioni. Dimensioni mm 310x440 ca.

(5)


I documenti sono strutturati in due sezioni. La prima, in latino, indica le nomine (in nome di Ferdinando II o Cosimo III) da Parte del Consiglio dei 48 (Consilio Clarissimor. Quadrag. & octo Virorum Civitatis Florentiae), di Rettori di giustizia con potere di fidelis exercere, & executioni mandare omnes leges, capitola atque extentiones, nonché dei loro aiutanti, Ufficiali e Cancellieri (suos Officiales qui tolerunt taxam &c). Viene definita la durata dell’incarico (es. duo anno) e la retribuzione (es. librarii duari millium pro quoliber semestri). I nomi degli eletti sono scritti a mano: tra i Rettori troviamo Johannes de Uguccionibus. Ai nomi dei vari aiutanti è aggiunto l’incarico: Iudicem, Militem locium, e il notarium maleficiorum (ufficiale che compilava i registri di giustizia penale). La seconda sezione, stampata in italiano, contiene dettagliate istruzioni per lo svolgimento degli incarichi. Vengono citate le Tratte (i registri elettorali fiorentini): «Dovete rappresentarvi al vostro uffizio il dì del principio […] e di poi tra dieci dì mandarne fede autentica a le Tratte e le famose Stinche (antiche carceri di Firenze), che erano a pagamento: Avendo a mandar prigioni alle Carcere delle Stinche, farete pagar loro il diritto […].». L’ultima delle molte istruzioni riguarda le armi a Firenze: «[…] che osserviate la Legge dell’Arme, e particolarmente non possiate e non doviate concedere licenza a nessuno di portar’arme di fort’alcuna, ne di poter tirar l’Archibugio, neancora per un giorno, sotto pena di scudi cento, e divieto dagli Ufizij per anni dieci.».

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